Vicolo Cieco
Un film di Antonio Todaro
Quando il silenzio diventa complice, trovare la voce è l'unico modo per uscire dal vicolo.
Prima Nazionale
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Anteprima Vicolo Cieco

mar 25 novTraversetoloProiezione esclusiva del nuovo film di Koala Produzioni seguito da una discussione sul cinema indipendente e le tematiche sociali con ospiti speciali.

La Storia
Lisa ha diciassette anni e frequenta l'ultimo anno di liceo. Agli occhi di chi le sta intorno è una ragazza come tante: studia, esce con le amiche, discute con la madre, protegge il fratellino.
Ma dentro Lisa si agita qualcosa che non ha voce, qualcosa che ogni notte prende forma in un incubo ricorrente: una bambina, un armadio, una mano sconosciuta e minacciosa.
L'arrivo di un nuovo professore, Roberto Lenzi, incrina il fragile equilibrio che Lisa ha costruito attorno a sé. Quel volto, quello sguardo, quel tono ambiguo risvegliano in lei paure sepolte. Ma quando Lisa trova il coraggio di denunciare, la realtà le volta le spalle: nessuno le crede.
"Vicolo Cieco" è un viaggio dentro il silenzio che circonda molte vittime. È la storia di chi sceglie di parlare, anche quando tutto rema contro.

Note di Regia
Antonio Todaro
"Vicolo Cieco nasce da un'urgenza narrativa e umana: raccontare il silenzio che circonda la violenza sulle donne, non come semplice cronaca, ma come ferita collettiva, spesso invisibile, che attraversa le nostre strade, le nostre case."
Il titolo stesso è una metafora: rappresenta la condizione della protagonista, senza via d'uscita, dove si muove, si perde, si cerca.
Ho scelto una regia sobria, essenziale, guidata dalle emozioni dei personaggi, che lascia spazio ai volti, ai silenzi, agli sguardi. La macchina da presa non invade, ma accompagna, osserva, ascolta.
Ho introdotto un simbolismo cromatico: ogni atto di violenza è associato a un dettaglio rosso. Questo elemento visivo funge da "nota di regia nascosta" per lo spettatore, creando una narrazione visiva parallela.
Il mio obiettivo non è spiegare, ma far sentire. Se anche solo uno spettatore uscirà dalla sala con uno sguardo diverso, più consapevole, più empatico, allora il film avrà compiuto il suo percorso.
Personaggi

.jpg)
_JPG.jpg)
_JPG.jpg)
.jpg)
.jpeg)
.jpeg)
.jpg)